Anam Ċara

Mondadori mi ha affidato la riedizione di un testo, Anam Ċara, in occasione del XXV anniversario della sua uscita. Il libro è bellissimo, e parla poeticamente del pensiero dei Celti, e di molte altre cose. Nessuna nota biografica nella vecchia edizione Corbaccio – ne troverete in abbondanza una volta pubblicato il libro. “Strano”, mi son detto, e così sono andato a cercare su un sito, findagrave.con (lett. trova-una-tomba.com / https://it.findagrave.com) perché me lo sentivo: l’autore, John Joseph O’Donohue non era più tra noi! James Hillman parla dei traduttori che si raccolgono davanti alla tomba degli autori. A volte lo faccio anch’io, telematicamente, quando gli autori non ci sono più. Altre volte, visto quello che arrivano a scrivere, li vorrei morti! O perlomeno in purgatorio! Comunque, come avevo sentito,  John era già qui, nella tomba di famiglia, tra quei familiari che (apparentemente) non ci sono più.

La descrizione dice: Poeta irlandese, sacerdote cattolico (non l’avrei mai immaginato! Chi leggerà il testo, capirà), scrittore. Ha trascorso gran parte del suo tempo nel silenzio e nella meditazione. Ha studiato filosofia all’Università di Tubinga, in Germania, per poi conseguire prima la laurea, al St. Patrick’s College, e poi il dottorato, all’Eberhard Karls University. È morto improvvisamente, nella notte, mentre si trovava in vacanza ad Avignone. Aveva 52 anni.

Il testo si conclude con queste sue parole: «Possiate sperimentare ogni giorno come un dono sacro intessuto tutt’intorno al cuore della meraviglia».

John O’Donohue riposa nella splendida tomba di famiglia, che sembra un dolmen, nel verde cuore dell’Irlanda.

Vi regalerò piccole citazioni e gioielli disseminati tra le pagine dell’opera. Una nota: le edizioni italiane (precedenti il 2000), di Corbaccio e TEA, si trovano solo in biblioteca, (se avete fortuna!).

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