Le relazioni in un mondo solitario e asettico

Nella nostra cultura c’è un’eccessiva concentrazione sul concetto di relazione. La gente non fa che parlare delle relazioni: è un tema costante in televisione, nei film e un po’ in tutti i media.

La tecnologia e i media non stanno unendo il mondo. Pretendono di fornire un mondo in rete, ma in realtà non fanno che consegnarci un mondo fittizio di ombre.

Di conseguenza, rendono il nostro mondo umano ancor più anonimo e solitario. In un mondo in cui i computer sostituiscono i rapporti umani e la psicologia prende il posto della religione, non c’è da meravigliarsi che le relazioni rappresentino un’ossessione.

Però, sfortunatamente, la «relazione» è diventata un cuore vuoto attorno al quale la nostra solitudine affamata va alla ricerca di calore e appartenenza.

Gran parte del linguaggio pubblico a proposito dell’intimità è vacuo, e la sua incessante ripetizione non fa che tradire la completa assenza di intimità.

La vera intimità è un’esperienza sacra, non espone mai la sua segreta fiducia e l’appartenenza all’occhio voyeuristico di una cultura continuamente esposta a una luce artificiale. La vera intimità appartiene all’anima, e l’anima è riservatezza.

Tratto dalle mie bozze della traduzione di ‘Anam Ċara‘, per Mondadori. © Tutti i diritti riservati, riproduzione vietata.

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