Per un’etica secolare

… Oggi, a fronte dell’oblio delle qualità interiori, nessuna risposta di matrice religiosa riuscirà a dimostrarsi universale, e quindi non rappresenta una soluzione efficace. Ciò di cui abbiamo attualmente bisogno è un approccio all’etica che non faccia riferimento alla religione e che possa essere accettato sia da chi segue una fede sia da chi non ne ha alcuna, per farla breve, necessitiamo di un’etica secolare.

Sicuramente sembrerà strano sentir pronunciare un’affermazione del genere da qualcuno che veste, fin da giovanissima età, le vesti da monaco. Io non lo considero affatto contraddittorio. La mia fede m’ingiunge infatti di fare ogni sforzo possibile per favorire il benessere e la felicità di tutti gli esseri senzienti, e rivolgermi anche a chi non l’ha adottata, è seguace di un’altra religione, o non lo è di nessuna, è assolutamente coerente con tale principio.

Ho assoluta fiducia sia nella possibilità sia nella validità di concretizzare un nuovo approccio secolare all’etica universale. La mia fiducia è basata sulla mia convinzione che tutta la razza umana sia fondamentalmente incline o propensa a operare secondo ciò che ritiene essere positivo, buono. Qualsiasi nostro gesto è motivato dall’idea, giusta o sbagliata che sia, che possa apportarci un qualche beneficio. Nel contempo, nessuno di noi disconoscerebbe mai il valore della gentilezza degli altri. Per nostra stessa natura, siamo tutti orientati in direzione dei valori umani fondamentali dell’amore e della compassione. Preferiamo di gran lunga ricevere l’amore degli altri, anziché il loro odio. La loro generosità, anziché la meschinità. E chi tra noi non sceglierebbe tolleranza, rispetto e perdono per i propri errori, anziché intolleranza, scortesia e risentimento?

Alla luce di tutto ciò, sono fermamente convinto che ognuno di noi disponga di un’opportunità, e degli strumenti necessari per fondare le proprie qualità interiori senza entrare in contraddizione con gli insegnamenti delle varie religioni, e soprattutto – questo è di cruciale importanza – senza dipendere da una qualsiasi religione. È proprio ciò che mi propongo di elaborare nel corso di quest’opera: sviluppare e praticare un nuovo sistema etico. Spero che così facendo contribuirò a far comprendere come in quest’epoca di eccessivo materialismo, consapevolezza etica e qualità interiori siano assolutamente necessarie.

Vorrei che fosse chiaro fin dall’inizio che non è mia intenzione dettare valori morali, cosa che non sarebbe di nessun beneficio. Infatti, sforzarsi di imporre principi morali dall’esterno, quasi si trattasse di farsi obbedire, non potrà mai ottenere l’effetto voluto. Propongo invece che ognuno giunga alla propria comprensione personale dell’importanza delle qualità interiori, poiché tali qualità sono la fonte sia di un mondo eticamente armonioso, sia della pace mentale personale, di quella fiducia e felicità che tutti noi cerchiamo. Ovviamente, tutte le principali tradizioni religiose del mondo, vista la loro enfasi sull’amore, la compassione, la pazienza, la tolleranza e il perdono, possono favorire lo sviluppo delle qualità interiori, e in effetti lo fanno. Ma è questa la realtà del mondo odierno: fondare l’etica sulla religione non è più sufficiente. Ecco perché credo che sia giunto il momento di trovare il modo di ripensare la spiritualità e l’etica, ponendole al di là della religione.

Tratto da «La felicità al di là della religione. Una nuova etica per il mondo»
di  Gyatso Tenzin (Dalai Lama)  (Autore), S. Orrao  (Traduttore)

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